E adesso incominciamo a postare qualche cosa. Tutto ciò di cui vi parlo è testato da me personalmente. Se avete anche voi qualche segreto ditelo pure io lo provo e se è valido lo posterò volentieri con tanto di commento positivo o negativo. Buona lettura a tutti!
NUOVA RICETTA: PANINI SEMI DOLCI!!

sabato 12 novembre 2011

CIPOLLINE AGRODOLCI

Non stanca di faticare dopo i minicalzoni ho pensato bene di provare a fare io stessa qualcosa che adoro mangiare!! Le cipolline agrodolci!! Gnam gnam
Allora partiamo!

Ingredienti

  • Aceto balsamico 50 ml
  • Alloro 2 o 3 foglie
  • Burro 30 g
  • Cipolle cipolline 500 g
  • Zucchero 30 g
 Per prima cosa sbucciate e lavate le cipolline. Quindi, fate fondere il burro in una casseruola aggiungendo mano a mano lo zucchero e mescolate il tutto. Dopo 5 minuti aggiungete anche l’aceto balsamico e mescolate, fate sfumare e dopo un paio di minuti aggiungete le cipolline.
 In teoria dovreste aggiungere le foglie di alloro ma io me lo sono scordata!! e per i primi minuti di cottura coprite la casseruola con un coperchio in modo che le cipolline in agrodolce non si asciughino troppo. Se necessario potete anche aggiungere un mestolo di acqua calda. Lasciate cuocere a fuoco lento per circa 40 minuti, mescolando di tanto in tanto. Servite le cipolline in agrodolce come antipasto o come accompagnamento alle portate di carne.

mercoledì 9 novembre 2011

Mini calzoni al forno

Eccomi con una nuova ricetta appena provata e approvata!! I mitici calzoni!

Ingredienti per l'impasto di 20 mini calzoni
  • Acqua 300 ml
  • Farina 500 gr più q.b. per stendere la pasta
  • Lievito di birra 25 gr
  • Olio di oliva 3 cucchiai
  • Sale 10 gr
  • Zucchero 1 cucchiaino raso
  • Mozzarella 60 gr
  • Olio extravergine di oliva q.b.
  • Pomodori passata 100 ml
  • Prosciutto cotto 60 gr
  • Sale q.b.
Per prima cosa preparate la pasta per la pizza.Lasciatela lievitare in un luogo fresco e asciutto per circa 2 ore, fino a quando l’impasto non avrà raddoppiato il suo volume. Quando la pasta sarà lievitata iniziate a preparare il ripieno di mozzarella,pomodoro e cotto.
Per il ripieno condite 100 ml di passata di pomodoro con dell’olio e del sale, tagliate la mozzarella a cubetti, scolandola bene e il prosciutto cotto a pezzettini. Stendete la pasta su una spianatoia in rettangoli larghi circa18 cm e alti 2 mm, disponete il ripieno in piccoli mucchietti disposti al centro del rettangolo.
Alzate la pasta da un lato e coprite il ripieno sovrapponendola sull’altro lato. Aiutandovi con un tagliapasta dal diametro di 10 cm o con un bicchiere tagliate i calzoni a mezzaluna e con i lembi di una forchetta fate pressione sul lato da incollare. Spennellate leggermente di olio i minicalzoni e infornateli in forno ventilato a 230°C per 10/15 minuti. Occhio che nel forno ventilato fanno presto a cuocere!!
       Prima della cottura                                                      Dopo la cottura

martedì 8 novembre 2011

MARIO...GA RIVEREM A BAITA?

Anche se in ritardo (16/06/2008) voglio anch'io dire addio a quest uomo che ho avuto il privilegio di conoscere e anche di farmi autografare 2 libri.
L'ho visto la prima volta da Fazio, stava presentando l ultimo libro:"Stagioni" ma non so come mai mi attirò la descrizione di un altro libro, quello che lo rese famoso: Il sergente nella neve.
Mi sono innamorata subito del suo modo di scrivere, così fluido così vero,così mio.
Ogni pagina chiamava quella dopo.
Ogni parola, ogni frase mi trasmettevano mille emozioni mille sensazioni: le sue le loro.
Ho provato freddo insieme a quei ragazzi, ho pianto per loro e ho avuto paura con loro.
Mario era un uomo semplice, dolce, umile. Rimasto attaccato ai suoi luoghi fino alla fine, alla sua terra a quei boschi e a quei profumi che ritroviamo nei suoi libri.
Ogniuno di noi dovrebbe leggere almeno una volta nella vita uno dei suoi libri.
Grazie Mario per aver dato alla storia e a noi dei tesori come i tuoi libri. Grazie Mario per aver vissuto.Grazie.

"Se ripenso ai compagni di allora rivedi i volti giovani, ricordo le voci...i promi caddero su quelle stesse montagne nel giugno del 1940, poi venne la campagna di Gracia e altri restarono per sempre sulle montagne delle Albania; e i Balcani, ancora; e le steppe della Russia. sempre più pochi ci contavamo. Vennero i lager dei tedeschi e la Resistenza. Furono i nostri vent'anni."
« I russi erano dalla parte della ragione, e combattevano convinti di difendere la loro terra, la loro casa, le loro famiglie. I tedeschi d'altra parte erano convinti di combattere per il grande Reich. Noi non si combatteva nè per Mussolini, nè per il Re, si cercava di salvare la nostra vita. »
« Il momento culminante della mia vita non è stato quando ho vinto premi letterari, o ho scritto libri, ma quando la notte dal 15 al 16 sono partito da qui sul Don con 70 alpini e ho camminato verso occidente per arrivare a casa, e sono riuscito a sganciarmi dal mio caposaldo senza perdere un uomo, e riuscire a partire dalla prima linea organizzando lo sganciamento, quello è stato il capolavoro della mia vita... »

lunedì 7 novembre 2011

Panini semidolci (ricetta tratta dal ricettario delle Sorelle Simili)

Dopo un breve corso per imparare a impastare ho pensato che come grande prova del nove non potevo non iniziare con un kg di farina!! 
Le mie prime creazione sono : I PANINI SEMIDOLCI
Allora iniziamo con gli ingredienti:
  • 1 kg di farina di forza (50% "0"+ 50 manitoba)
  • 400 grammi circa di acqua
  • 40 grammi di lievito di birra
  • 150 gr di burro
  • 50 gr di strutto
  • 15 di sale
  • 100 di zucchero  
Sciogliere il lievito in un po' di latte tiepido. Aggiungere un cucchiaio di farina, mescolare bene e lasciare lievitare per circa trenta minuti.
Disporre la farina a fontana e mettere nel cratere tutti gli ingredienti. Amalgamare il tutto e lavorare l'impasto per almeno quindici minuti. Fare poi lievitare, coprendo con un canovaccio umido, fino a quando la pasta non sia raddoppiata di volume.
Dopo la prima lievitazione, lavorare di nuovo la pasta e rimetterla a lievitare nuovamente. Sgonfiare quindi la pasta, senza reimpastarla, e stendere l'impasto a *salsicciotto*. Fare quindi dei pezzetti delle dimensioni volute (una trentina di grammi), fare tutte palline e disporle sulla teglia del forno , spennellare le palline con un uovo battuto per mischiare il bianco e il rosso e far lievitare per circa 1 ora coperte con un panno. Infornare nel forno già caldo a 200-220° per una cottura di pochi minuti devono rimanere morbidissimi (l'uovo serve per farli colorire in fretta e per lucidarli).
Sono proprio buoni e farciti con stracchino e salumi vari sono stupendi!!!
VOTO RICETTA: 7

giovedì 3 novembre 2011

Il Natale

Tra un po è Natale perciò è tempo di pensare ai regali ma è anche il periodo in cui pensiamo alla nostra infanzia non credete?
Io mi ricordo che mettevo dietro al presepe un mangianastri (la vecchia cassettina!!) con le canzoni di Natale poi mi piaceva tenere le luci spente perchè così si vedevano solo le lucine dell' albero e faceva un atmosfera troppo bella.
Mia mamma voleva sempre fare solo l albero ma io invece volevo pure il presepe alla fine è quello il simbolo del vero significato del natale cioè la nascita di Gesù Bambino e poi lo facevamo con il muschio vero preso in montagna ora basta andare in cartoleria o in un qualche centro commerciale e comperarlo finto e sono tutti a posto!
E vogliamo parlare di quando sbirciavamo attraverso la carta dei regali? Chi non l ha mai fatto? Io facevo addirittura il bucanino e mi scervellavo per capire, attraverso un piccolo indizio, cosa ci fosse li dentro! Per questo motivo mia mamma ha pensato bene nel corso degli anni di mettere i biglietti per ultimi così bisognava impegnarsi il doppio per trovare il mio in mezzo agli altri.
Anche le città sono diverse in questo periodo. Cè frenesia per le strade ma nell'aria il profumo delle caldarroste, del torrone, dei dolci che ti danno il benvenuto in ogni vicolo o via. Poi la cioccolata calda, come dirle di no con il freddo che ti ghiaccia anche i capelli?
Quì a Bologna non si aspetta altro che il mercatino di Santa Lucia che altro non è che una sfilza di bancarelle solo con prodotti per addobbare l 'albero o la casa o il presepe ma è un angola molto carino dove passare qualche oretta fantasticando tra le migliaia di palline colorate.
Adesso che sono mamma cercherò di trasmettere l'amore per il Natale anche al mio bimbo perchè tra tutte le feste dell'anno questa è la piu magica.
E voi?come vivete il vs natale?

Torta di mele con crema pasticcera alla cannella

Premetto che per me la torta per eccellenza è quella di mele perciò troverete varie ricette nel mio blog.
Quella che posto oggi mi è piaciuta tantissimo quando l ho fatta perchè contiene un ingrediente che fino ad oggi non avevo mai inserito cioè la CREMA PASTICCERA.
Iniziamo allora!!
  •  2 rotoli di pasta frolla (1 per la torta e 1 per le striscioline di guarnizione)
  • 500ml di latte
  • 150g di zucchero
  • 90g di fecola di patate
  • 3 tuotli
  • cannella
  • due mele
Se volete la frolla potete farla da sole.

Intanto accendiamo il forno a 180°  (non capisco perchè questa indicazione viene spesso messa per ultima così prepari tutto e ti scordi del forno!!!!)
Prepariamo intanto la crema pasticcera.
Fate scaldare il latte mettendovi la cannella, nel frattempo in una terrina lavorate i tuorli e lo zucchero.
Aggiungete la fecola di patate (visto che era un po troppo densa ho aggiunto un po’ di latte).
Aggiungete al latte il composto di zucchero, uova e fecola e ponete sul fuoco a fiamma bassa. Girate continuamente fino a che la crema non si sarà addensata.


Rivestitela di pasta frolla la tortiera e bucherellate il fondo con una forchetta.
Versate META' della crema, sbucciate le mele, tagliatele a fettine e mettetele sulla crema. Ricoprite con il resto della crema pasticcera e chiudete la torta di mele con le strisce fatte con l' altra frolla, tipo crostata, (se vi rimane della pasta dal primo rotolo usate quella) e spennellatele con dell’albume.
Adesso non resta che infornare il nostro capolavoro per 30 minuti e in teoria dovreste aspettare che si freddi prima di mangiarla ma calda è meravigliosa!.

Questo è il risultato! Fatemi sapere come vi è venuta|!
VOTO RICETTA: 8

martedì 1 novembre 2011

Le mini mini guide di...una mamma a zonzo

Passeggiando per la mia BOLOGNA
Bologna di soprannomi ne ha tre: la dotta, la grassa e la rossa. Il primo è dovuto alla presenza di un’università che risale al 1088, la più antica del mondo occidentale; il secondo caratterizza al meglio la passione dei bolognesi per la cucina sostanziosa ed opulenta; mentre la ragione del terzo soprannome è il colore rossastro delle case della città e negli anni sicuramente rispecchia anche la tendenza politica.
Oggi era proprio la giornata giusta per vedere la bella città sgombera da tutto il solito caos cittadino soprattutto se hai un bimbo e un passeggino. Il tempo secondo me era perfetto! Grigio e mite proprio da 1 Novembre!
I soliti negozi aperti che non chiudono nemmeno per la festa dei morti,  le pizzerie al taglio che profumano l aria ogni volta che sfornano qualche prelibatezza, i soliti personaggi che colorano le vie: i suonatori di violino, di fisarmonica e quel pittore che ogni volta che visiti il centro di Bologna è sempre li in via Indipendenza a dipingere scorci di chissà quale paradiso e infine i venditori di Piazza Grande il giornale dei senza tetto, giornale molto interessante.
C'è tanto da vedere nella mia città ma imperdibile è il monumento in piazza Maggiore, no non è il Nettuno ma ben si....(chi è di Bologna l avrà già capito) Beppe Maniglia!!! Quello si che è un monumento!
In pizza Maggiore, chiamata da Lucio Dalla "Piazza Grande", oltre al fisicaccio del Nettuno troviamo la Basilica di San Petronio così imperfetta nella sua incompiuta bellezza che nemmeno te ne accorgi che manca qualcosa a quella facciata! Basilica che doveva diventare più grande di San Pietro a Roma ma il Papa l ha impeditoo e quello che abbiamo oggi altro non è che una navata del progetto principale! Oltre alla Basilica troviamo Palazzo d'Accursio, Palazzo del Podestà, Palazzo de Bianchi e per ultimo l'Archiginnasio con il suo famoso portico del Pavaglione!
Si continua la nostra gita per la sofisticata via D'Azeglio. Mi fermo a guardare quel negozio di saponette meravigliose fatte a mano, Lush! Cavolo pensavo fosse una loro idea e invece è una catena...vabbè nulla toglie alla fragranza delle saponette!
Gira di quà gira di là prossima tappa Piazza Santo Stefano.
Ah le sette chiese, tappa dovuta per chi passa da Bologna. E' uno scenario così romantico soprattutto di notte e penso che tutti gli innamorati l abbiano vista nel suo splendore serale.
Prossima tappa le 2 Torri: L'Asinelli e la Garisenda..
Belle si ergono così imponenti alla fine di via Rizzoli che quando ci sei sotto sembrano non finire.
Si ritiene che l'Asinelli inizialmente fosse alta una sessantina di metri e che solo successivamente sia stata sopraelevata agli attuali 97,2 m. La Garisenda invece oggi è alta 48 m ed ha uno strapiombo di 3,2 m, ma inizialmente era alta circa 60 m e fu mozzata a causa di un cedimento del terreno che la rese obliqua e pericolante, ma guardandola bene a noi oggi ci è parsa parecchio pendente mamma mia!
Prossima tappa la pappa!!!
Consigliati da amici ci siamo fermati al Myako in via Marsala. Un buon kaiten sushi con un rullo infinito ma a noi è piaciuto parecchio e si spende 18 eurini mangiando un bel po.
Ok panza piena avviamoci alla macchina perchè siamo cotti! Ma prima pit-stop alla libreria (uno stand più che altro) davanti a Porta Galliera con dei libri vecchi come il cucco ma anche molto interessanti.
Ora diritti a casa con le gambe stanche ma con gli occhi pieni della mia Bologna!